“L’Assente”. In mostra fino al 21 maggio MIRELLA BENTIVOGLIO

BARI

MUSEO NUOVA ERA

Fino al 21 maggio 2018

A cura di Salvatore Luperto e Anna Panareo.

Fin dal 1966 il lavoro di Mirella Bentivoglio ha riguardato la parola nell’ambito del linguaggio e dell’immagine, sviluppandone l’aspetto poetico sulla materia (carta, metallo, legno), sull’oggetto (pietra, plexiglass) e nell’ambiente (interventi sul territorio). “Protagonista della cultura internazionale della seconda metà del Novecento, dall’esperienza di poeta lineare approda, negli anni Sessanta, alla scrittura verbovisiva e a molteplici forme di linguaggio letterario-artistico, spaziando dalla critica d’arte alla poesia oggettuale, dalla performance alle installazioni ambientali. In tutte le sue operazioni poetico-simboliche è costante la riflessione personale sulla parola che esaltata, isolata, frammentata, staccata e ricombinata assume un significato pregnante. Per la sua sistemazione nel foglio, articolata e combinata nei caratteri e nei colori spesso tipografici, la parola comunica, per processi associativi alternativi, valori semantici con funzioni evocative.

L’artista con l’analisi esegetica della parola, nel suo lavoro mentale, molto spesso ironico, gioca con il significato, duplicandolo, alternandolo, moltiplicandolo, capovolgendolo a tal punto che, come in un gioco delle parti, il significante assume il ruolo del significato e viceversa. Semplici lettere, vocaboli o parole rivisitate diventano segni semantici tangibili e in alcuni casi oggetti tattili che rimandano a concetti essenziali, precisi e chiari, che esprimono valori mentali nuovi.

– Salvatore Luperto Il Libro I racconti, raccolti nel libro L’Assente di Mirella Bentivoglio, sono collegati tra loro per i frequenti riferimenti alla poesia verbovisiva e alla donna coinvolta nella letteratura, nell’arte e nel linguaggio poetico della seconda metà del Novecento, in particolare degli anni Settanta. Molte narrazioni, oltre a esprimere sensazioni personali, trasmettono suggestioni misteriose, imprevedibili, magiche. Anche le riflessioni sul linguaggio verbovisuale e sulla parola non sono esenti da affermazioni che riconducono alla casualità, al momento magico, dimostrando quanto essi siano fondamentali e imprescindibili in ogni circostanza dell’esistenza dell’individuo.

 

Mirella Bentivoglio è nata a Klagenfurt (Austria) nel 1922 da genitori italiani e ha ricevuto un’educazione plurilingue, nella Svizzera tedesca e in Inghilterra. Ha tenuto numerose mostre personali, presentate da critici italiani e stranieri tra i quali Enrico Crispolti, Gillo Dorfles, Frances Pohl, Krystyna Wasserman. Sue installazioni e grandi strutture in materiale litico o ligneo si trovano nelle collezioni permanenti di musei italiani (MACRO, Roma; Museo di Ca’ Pesaro, Venezia; MUSMA, Matera, ecc.); sue opere parietali e poemi-oggetto in materiali diversi sono nelle collezioni permanenti del National Museum of Women in the Arts, Washington; del Getty Institute, Los Angeles; del MoMA, New York; del MART, Rovereto; della Galleria degli Uffizi, Firenze; del Museo d’Arte Contemporanea (MAC), San Paolo del Brasile; del Sackner Archive, Miami; della Galleria degli Uffizzi e della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e in collezioni di poesia visiva di vari musei. Le sono stati assegnati vari premi sia per la sua attività poetico-letteraria che per quella critica e artistica e ha collaborato a varie riviste d’arte e quotidiani. L’artista si è spenta a Roma nella primavera del 2017.

 

http://www.museonuovaera.com/

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