Sensibile ambientale MAURO STACCIOLI

ROMA

TERME DI CARACALLA

Dal 13 giungo al 30 settembre 2018

A cura di Alberto Fiz

La Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma promuove “Mauro Staccioli. Sensibile ambientale”, in collaborazione con La Galleria Nazionale di Roma, l’Archivio Mauro Staccioli e con Electa.

È la prima retrospettiva dedicata all’artista toscano dopo la sua scomparsa avvenuta il 1° gennaio di quest’anno, all’età di 80 anni.

Dal 13 giugno al 30 settembre 2018 ventisei opere segnano i monumentali spazi aperti delle Terme di Caracalla e i suoi sotterranei. Un percorso, a cura da Alberto Fiz, che consente di rileggere l’indagine plastica di uno tra i maggiori scultori italiani del dopoguerra.

Il titolo “Sensibile ambientale” vuole sottolineare come questa mostra sia dedicata all’artista italiano contemporaneo che più ha avvertito il rapporto tra l’opera e l’ambiente che la circonda e in cui essa si colloca.

Un omaggio ripercorso attraverso sedici sculture – come Seneffe in acciaio tubolare di dieci metri di diametro, o Portale in acciaio corten di dieci metri d’altezza – che dialogano e interagiscono con l’imponente complesso termale romano.
Non mancano numerose opere storiche come Barriera o Piramide di forte connotazione ideologica e politica, già esposte a Volterra nel 1972 in occasione della prima mostra pubblica di Staccioli in un contesto urbano.

Le altre dieci sculture, dalla geometria primaria, spesso dall’equilibrio sospeso quali il Triangolo dai lati curvi, l’Ellisse verticale o il Cerchio imperfetto, sono allestite nei suggestivi sotterranei delle Terme che custodiscono anche antichi reperti.

Un’antologia di lavori – si parte dalla fine degli anni sessanta per arrivare al 2016 – che identifica il valore della storia quale elemento costante nella ricerca di Mauro Staccioli, il quale ha privilegiato materiali che, non a caso, interagiscono con lo scorrere del tempo: come il cemento, il ferro e in ultimo l’acciaio corten. “Le esperienze, i progetti, le idee, il tempo e la storia riconoscibili negli oggetti connotano il luogo dandogli senso”, scriveva Staccioli.

La mostra è accompagnata da un’ampia monografia edita da Electa che, accanto al saggio di Alberto Fiz, pubblica interventi e testimonianze di Marco Bazzini, Bruno Corà, Hugh Davies, Massimo Mininni, Robert C. Morgan, Giuseppe Panza di Biumo, Simona Santini e un’intervista di Gillo Dorfles.

 

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3 Comments

  1. Camillo Coppola

    Non credo possa definirsi arte,credo abbia ragione Alberto Sordi nel film “Vacanze intelligenti”,un’opera artistica inspira tutti,acculturati e non. E giacché egli era anche di origini Volterrane,riporto quanto scrissi sull’argomento.
    “L’alabastro merita ben altro,ovvero esso è pregno di storia,classicità e gusto artistico che supera il tempo e le mode. Un esempio è stato realizzato da Mario URBANI nel 1936 con il mirabolante MASCHERONE,che racchiude tutte le caratteristiche che ho citato. Eppure nessuno ha tentato non solo di emularlo,ancor meno di superarlo,parrebbe che ciò possa essere una causa del decadentismo storico nel quale siamo inseriti.”
    artierialabastro.it/foto/mascherone.jpg

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