“Volevo fare l’astronauta”

di Basement Project Room

FONDI (LT)

BASEMENT PROJECT ROOM

Dal 18 marzo al 22 aprile 2018

A cura di Alessandro Di Gregorio

Basement Project Room | arte contemporanea è finalmente lieta di invitarVi all’inaugurazione di Volevo fare l’astronauta, esposizione personale di Francesco Liggieri (Alessandria, 1981).
La mostra, a cura di Alessandro Di Gregorio, presenta una selezione di lavori degli ultimi anni in cui piccoli uomini desiderosi procedono arditamente nella propria esistenza senza dispersioni e senza voler misurare il proprio tempo. Ogni lavoro presenta una traccia di un azzurro ben definito che diviene simbolo del desiderio di ogni bambino che, guardando all’insù, vuole diventare astronauta: non un capriccio ma una vocazione. Il desiderio di Francesco Liggieri è l’alternativa etica al capriccio, è la responsabilità di non sottrarsi a questa chiamata e di liberarsi di ogni retaggio per sfidare e fluttuare nell’assenza di gravità a cui la vita ci sottopone.

Nella cornice di una barba niente pretenziosa e armato di una ironica compostezza, Francesco Liggieri presenta figure calme e serene, piccoli uomini desiderosi che procedono arditamente nella propria vita senza dispersioni e senza voler misurare il
proprio tempo.
Accanto al colore c’è il disegno che segna contorni di oggetti e figure: l’appiattimento del fondo che non presenta soluzione di continuità, costituito dalla mancanza di prospettiva, è attutito da senso di relativa profondità dalle figure trattate in termini abbastanza realistici che diventano consistenti e materiali, contingenti e mutabili nello studio in digitale e, in definitiva, come permanenti, nella trasformazione compiuta sul supporto pittorico.
Tutto sembra governato dalle leggi dell’affettività: lo spazio ed il tempo, sospesi anch’essi, sono irreali. Che cos’ha di speciale il blu, l’azzurro, per essere usato in maniera così dominante? È la maestosità del mistero, è una malinconica profondità: è il tipico colore del cielo, e la sensazione che crea è di riposo. Il chiaro di luna, l’acqua. Il più antico dei colori sintetici, venerato nel Medioevo come simbolo della purezza divina.
Dal figurativo all’astratto, le vivaci composizioni presenti in mostra colpiscono per il loro gioco di colori e contrasti, lo sfruttamento di strategie decorative e l’economia dei mezzi. Di piccole dimensioni e di medio formato, la scala dei lavori cresce insieme alle ambizioni di un bambino che vuole fare l’astronauta. La mostra è stata animata da questo desiderio di conservazione del desiderio per non tradire il bambino che è vivo in ognuno di noi: ogni lavoro, difatti, offre una considerazione di ritagli personali, famigliari, associativi.
Ogni bambino ha voluto almeno una volta fare l’astronauta nella sua vita.

http://basementprojectroom.tumblr.com/

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