“Il corpo delle donne” con gli occhi di SILVIA STUCKY e PAOLA ROMOLI VENTURI

bl11-sswt90501ROMA

MACRO via Nizza

31 gennaio 2017, 0re 15-19

A cura di Lori Adragna e Anna de Fazio Siciliano,

performance delle artiste:

Silvia Stucky; Paola Romoli Venturi.

 

 

Il 31 gennaio 2017, presso il Macro – Museo d’Arte Contemporanea Roma, avrà luogo il secondo incontro del progetto Spazio, esistenza, materia. Per una ricerca sulla specificità (eventuale) dell’arte femminile, curato dall’artista Veronica Montanino e dalla storica dell’arte Anna Maria Panzera.

L’incontro, intitolato #2 – Arte, reazione e resistenza, si terrà nella Sala Cinema del Museo dalle 15.00 alle 19.00, sarà moderato da Carla Subrizi, docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università “Sapienza” di Roma, ed è promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz_Città meticcia.

 

Dopo aver trattato il tema “La pelle dell’artista, lo spazio dell’arte” (15 dicembre 2016, presso l’Università degli Studi di Roma Tre), questa volta i relatori e il pubblico si apprestano a indagare il lavoro delle artiste tornando alle origini del suo complicato riconoscimento da parte della critica e della storia dell’arte ufficiali, avvenuto a partire dalla fine degli anni Cinquanta, in concomitanza con le azioni e le istanze dei movimenti giovanili prima, poi del femminismo, quindi della cultura postmoderna, per arrivare alla contemporaneità. È proprio questa che pretende una rilettura del percorso svolto; ne nascono domande a cui è necessario provare a rispondere: per esempio, le battaglie politiche, l’introduzione di nuovi linguaggi e di nuove semiotiche, il contributo o la contestazione delle donne nei confronti del sistema dell’arte, sono stati momenti che hanno esaurito il loro tempo o trovano motivazioni anche nella situazione attuale, che forse ripropone nuove e non ben individuate marginalità?

Qual è oggi il senso delle parole che un tempo hanno avuto un significato preciso e ben configurato in azioni, opere, dichiarazioni? C’era in esse una “sostanza” artistica valida universalmente e trasversalmente?

I partecipanti si ritroveranno perciò a cercare l’etimologia e le nuove accezioni contenute in parole come femminismo, rivolta, reazione, per vedere se in essi sia presente un contenuto che si può, forse si deve, adattare al presente. Rifletteranno sull’importanza del riscatto femminile dall’impianto teorico e sistemico delle avanguardie, ma anche delle correnti culturali e delle estetiche successive. S’interrogheranno sulla forza trasformativa ma non violenta dell’arte e sulla sua essenza sempre politica, quando viene realizzata dalle donne.

Se è proprio dell’arte “rifare il mondo”, se c’è un “reale” contro cui è giusto resistere o rivoltarsi, siamo sicure che le donne sono pronte a prendersi la responsabilità di conservare un’utopia e preparare il cambiamento.

 

Interverranno, insieme alle curatrici:

Michela Becchis (Storica dell’Arte, Università degli Studi di Roma Tor Vergata)

Silvia Giambrone (artista)

Laura Iamurri (Storica dell’arte, Università degli Studi di Roma Tre)

Maria Antonietta Trasforini (Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi, Università degli Studi di Ferrara)

http://www.museomacro.org/

 

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