Gli umani sull’orlo del baratro

di Lucilla Catania

Inutile dire quanti sono i civili, donne, uomini e bambini innocenti uccisi dalle bombe di Israele, ogni giorno il numero aumenta! La cattiveria e la crudeltà dell’attuale governo israeliano non ha limiti. Ha piuttosto un unico obiettivo finale: epurazione etnica, distruzione di un popolo, genocidio.

Pensate sia la conseguenza dell’attacco di Hamas del 7 ottobre? No signori, il progetto di annientamento progressivo del popolo palestinese inizia molti anni or sono, ancor prima dell’Olocausto e ancor prima del 1948, anno della creazione dello Stato di Israele. Nel lontano 1897, in occasione del primo congresso sionista di Basilea, Theodor Herzi fondò l’organizzazione sionista mondiale. Il famoso “programma di Basilea”, da quei nefasti presupposti nasce un’ ideologia aggressiva, prevaricatrice ed espansionistica, ben lontana dalle pratiche di vita sane e pacifiche, espressione della storia del popolo ebraico.

Non sta certo a me affrontare questioni così cruciali e complesse, lascio che lo faccia Moni Ovadia, attore, cantante e scrittore italiano di origine ebrea, pienamente fiero del suo ebraismo ma altrettanto convinto sostenitore del diritto del popolo palestinese ad avere uno stato libero e indipendente dal dominio politico, territoriale ed economico di Israele. In particolare vorrei riportare un discorso di Ovadia tratto da un suo messaggio su FaceBook, unico luogo, sia pur virtuale, di informazione e di democrazia dove si dice, anche se parzialmente, la verità su quanto sta avvenendo in questo momento a Gaza. La grande stampa, colpevolmente, tace e anche le tv di stato occultano i fatti reali.

Ecco alcune sue frasi: “ Io non farò mai ad altri quello che stato fatto a me. Questa è l’etica ebraica. La torah si fonda sull’etica dello straniero. C’è scritto “amerai lo straniero come te stesso”. Noi abbiamo giurato MAI PIU’, non abbiamo detto adesso lo facciamo agli altri! Questa è l’etica ebraica che mi piace, non l’esproprio di terre, non la violenza quotidiana, non tirare sassi ai bambini palestinesi che vanno a scuola, non incursioni per distruggere le case, per dare fuoco gli ulivi. Che razza di etica è questa! Se poi mi date dell’antisemita io mi appunto l’insulto come una medaglia al petto!” In un secondo messaggio, sempre tratto da FB, Ovadia dice: “Dal mio ebraismo ho imparato a stare dalle parte degli oppressi mai degli oppressori!”

Parole forti, scolpite nella pietra che “questa” Israele sembra aver cancellato con l’acido, rinnegando e tradendo la sua storia e ponendo il suo futuro sull’orlo di un baratro senza fondo.

Noi stiamo a guardare il massacro, la nostra inutile Italietta continua a servire i potenti del mondo, con il plauso dell’America, dell’Europa e di Israele stessa.

Ma che importa? Adesso c’è Sanremo in tv, il festival della vanità, della canzone italiana e se sullo sfondo di qualche canzonetta giacciono i corpi smembrati dei bambini palestinesi, pazienza! Occhio non vede cuore non duole.

About The Author

Related posts

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.