Musei civici: si entra gratis e il Macro diventa factory, di Carlo Alberto Bucci

Fonte: “La Repubblica”, 22 dicembre 2017

A primavera arriva la card da 5 euro: libero ingresso per i romani In via Nizza il curatore di uno spazio occupato

L’esperienza del “Maam” sulla Prenestina conquista il cuore d’arte contemporanea dei musei comunali. Il vicesindaco Luca Bergamo ha dato l’incarico a Giorgio de Finis, dal 2012 “critico-squatter” nella fabbrica che sarà presto sgomberata, di curatore del Macro. Niente più museo né mostre in via Nizza. Lo spazio progettato da Odile Decq diventa ” Asilo”, un laboratorio aperto a tutti gli artisti, « qualsiasi posizione abbiano nel sistema dell’arte contemporanea».

E diventa uno spazio libero per gli artisti e gratuito per i visitatori. Free, e non da solo. « L’ho sempre detto che sono contrario al biglietto di due euro per l’ingresso al Pantheon ( la decisione del ministro Franceschini osteggiata dall’assessore alla Cultura, ndr). Tutti insieme qui al “Macro-Asilo” — ha detto ieri mattina Bergamo in una conferenza nell’auditorium del Macro riempito dalla claque convocata da de Finis — produrremo benessere, perché da soli si produce soltanto profitto. Ma vedrete che non finisce qui.. .».

A sera, infatti, è arrivata dalla giunta M5S la notizia che dalla prossima primavera in tutti i musei civici — non solo negli 8 piccoli (dal Bilotti a Casa de’ Pazzi) già a ingresso gratuito — si entrerà senza pagare, o quasi. È nata infatti Mic, la card per i residenti a Roma che consentirà di frequentare, dietro il pagamento simbolico di 5 euro l’anno, anche Capitolini e Ara Pacis, veri bancomat della Sovrintendenza. «Mi auguro che questo strumento permetta a chi vive nella Capitale di trascorrere più tempo nei luoghi della cultura » , l’auspicio della sindaca Raggi.

Il protagonista di questo blitz filo britannico (in Inghilterra le collezioni pubbliche sono a ingresso gratuito, ma non le mostre) è Luca Bergamo. Il suo obiettivo «è attrarre sempre più coloro che hanno minori opportunità di accesso».

Ed è questa la logica che informerà anche la nuova stagione del Macro, ma a partire da ottobre. E per 15 mesi. Al costo, per le casse comunali, di 800mila euro, compreso il compenso di de Finis.

Via Nizza da gennaio ospiterà la mostra sui Pink Floyd poi, nei mesi caldi, « accoglierà qualche iniziativa dell’Estate romana » . Quindi via all’esperienza di ” Macro- Asilo”. Che la presidente della Commissione cultura, Eleonora Guadagno, ha chiamato « asilo nido » , per poi, tra le risa, riscattare la gaffe con un augurio: «Beh, permettiamo a questa forma di arte di crescere bene».

Già, ma di che forma di arte si tratterà? L’antropologo De Finis sogna una « cattedrale laica del contemporaneo », un «luogo aperto alla città » , dove « gli artisti possono lavorare » . Bartolomeo Pietromarchi, invitato come esponente del Maxxi, da ex direttore del Macro ha risposto secco: «Le residenze degli artisti sono sempre esistite e la street art non è una novità tra queste mura » . Il critico ha ammesso che « il Macro ha sempre sofferto per mancanza di continuità». E ha fatto gli auguri ad ” Asilo” « che si possa inserire bene nella varietà della proposta romana » , seguito da Cristiana Collu, direttrice della Galleria nazionale di valle Giulia.

E la collezione di 1600 opere del Macro? « Sarà esposta a rotazione al Palaexpo e nello stesso spazio di via Nizza » , assicurano Bergamo e de Finis. E gli spazi di Testaccio? « Non si chiamerà più Macro, ma Mattatoio e, con la giunta, stiamo lavorando a un progetto unitario per quel luogo», giura il vicesindaco. A benedire la « rivoluzione » , che di fatto nega il museo, il vate dell’Arte Povera, Michelangelo Pistoletto: « Con ” Asilo” l’utopia diventa realtà: questo sarà il luogo del futuro » , ha detto la star transitata per il Maam sulla Prenestina.

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