“I teschi valgono”, la personale di SALVATORE ANELLI

RAGUSA

PALAZZO ZACCO

Dal 9 giungo al 31 agosto 2018

A cura di Andrea Guastella

Si inaugura sabato 9 giugno 2018, alle ore 18.00, presso la Civica Raccolta “Carmelo Cappello” di Palazzo Zacco a Ragusa, la rassegna I Teschi valgono di Salvatore Anelli, a cura di Andrea Guastella.

L’esposizione, organizzata dal Comune di Ragusa e dall’Associazione Culturale Aurea Phoenix, è dedicata a un autore tra i più noti nel panorama contemporaneo.

Pittore, scultore, videoartista, con in attivo svariate mostre e partecipazioni alla Biennale di Venezia, Anelli si interessa principalmente agli scambi interlinguistici e alle contaminazioni culturali.

In particolare la sua ricerca più recente nasce dall’accostamento segno/parola, sperimentato in un libro d’artista realizzato a quattro mani col poeta Franco Dionesalvi, Le parole valgono, e le cittàvalgonoedizioni Rubbettino (CZ), tratto dalla lettura di Le città invisibilidi Italo Calvino, da cui ha tratto un palinsesto visivo di “memorie parallele”.

I Teschi valgono– una mostra antologica attraverso cui si ripercorrono gli itinerari di sperimentazione dei suoi ultimi vent’anni – è il naturale prosieguo di queste esperienze, di cui si realizzerà un catalogo.

 

Salvatore Anelli, nasce a Comiso in Sicilia ma vive e lavora a Rende, in Calabria. Ha insegnato presso il Liceo Artistico di Cosenza. La sua attività artistica ha inizio negli anni ’70 con opere pittoriche in cui compare l’elemento figurativo ma solo in chiave citazionistica. Nel 1977 è membro attivo del gruppo Arte insieme, le cui iniziative nascono dalla volontà di conciliare arte e impegno sociale. In occasione dell’installazione a Comiso della base americana NATO organizza e partecipa a diverse iniziative pacifiste, tra cui una mostra a carattere internazionale presso il Centro Studi Mancini di Cosenza, che tra gli ospiti include anche lo scienziato Thomas Siemer, progettista e poi obiettore dei missili cruise.

A partire dagli anni ’80 sarà determinante nella sua formazione la partecipazione al Laboratorio di poesia e arti visive, un gruppo di poeti e pittori che, mantenendo assai stretto il rapporto vita-arte-poesia, realizza momenti di scambio e importanti iniziative nel territorio cosentino.

Nel 1986, la rassegna Lembi pitagorici (tenutasi prima nell’aula Caldora dell’Università della Calabria e poi nel Museo Civico di Rende), documenta l’utilizzo di un nuovo linguaggio artistico, fatto di materiali extrapittorici e di esperienze visive e multimediali. La riflessione sul tema dell’uomo e delle sue condizioni induce l’artista a sperimentare nuove tecniche pittoriche e ad adoperare materiali poveri, come catrame, bende ingessate, tele e carta straccia imbevuta di pigmenti, che nel loro farsi materia rivelano l’essenza più intima e più profonda della crisi della modernità. A questo periodo appartengono le opere dal titolo Celle silenziose, intese come veri e propri accumuli in introspezione di luoghi, eventi ed immagini del nostro vissuto, che ben si prestano a diventare inedite scenografie per quinte teatrali.

A partire dal 1992 l’artista intensifica la collaborazione con il Teatro dell’Acquario di Cosenza e, in particolare, con il regista Massimo Costabile. Produce installazioni sceniche per “Cani Randagi” (1992), “L’Edipo di Sofocle” e “Il velo e la sfida. Tommaso Campanella e l’arte della dissimulazione onesta” (1998), “Medea” (1999), “Antigone da Sofocle” e “Nel ventre della bestia” (2001), “Jenin. Incubi di guerra” (2004) ed “Emigranti” di Slawmir Mrozek (2006).

Nel 2002, ambienta una installazione, a seguito di una mostra documentativa sugli animali in fase di estinzione organizzata in collaborazione con l’Università della Calabria presso la Casa delle Culture di Cosenza, nascono i cosiddetti anellidi, animali scaturiti dall’ingenio arteficis, dalla fantasia dell’artista, capaci di rivelare un humus cosmico nonché il viaggio eterno di un segno in divenire.

Dal 2004 presiede un centro culturale espositivo, Vertigo, fondato a Cosenza con un gruppo di poeti e artisti che, in piacevole convivialità, si rivolgono con attenzione e spirito di ricerca alle tante problematiche delle avanguardie. In questo clima di speculazione concettuale e di interazione tra artisti, nasce nel 2007 Specchio alterato, un’idea-progetto realizzata a quattro mani e, come scrive il critico d’arte Paolo Aita, l’idea dello sdoppiamento creativo dà vita ad un gioco di sostituzioni, di completamenti e di integrazioni che rompono il vecchio concetto di unitarietà compositiva dell’opera.

Il tema del teschio è al centro del progetto Di catrame – di anima (2008) in cui Salvatore Anelli coinvolge, in un confronto dialettico alcuni poeti portandoli a riflettere sulle mille incertezze del futuro e sulla caduta dell’utopia. Le poesie diventano parte integrante delle opere in cui il cranio è declinato in svariate forme, dai disegni a carboncino alle sculture intrise di catrame e di pigmenti fino alle più moderne tecniche digitali. La rassegna, organizzata negli spazi della galleria Vertigoarte di Cosenza e, successivamente, nella galleria Nube D’oort di Roma, è documentata da un catalogo e da un video.

La ricerca nell’ambito della contaminazione tra pittura e poesia prosegue nel 2009: l’artista crea un’installazione sonora dal titolo Vele – il Canto delle Sirene, allocata nell’ex sacrestia del chiostro dei Domenicani, spazio rifunzionalizzato dal Comune di Cosenza.

Nel 2010 con Viaggio nella poesia di Lorenzo Calogero e Alda Merini, iniziativa progettuale di Vertigoarte, l’artista ripercorre le esperienze tecniche del passato e mediante l’uso di bende, cartone pressato e garze ingessate realizza le opere dal titolo libri sordi, nei quali confluiscono emozioni quotidiane e momenti del proprio sé, nella costante ricerca della verità tra le inquietudini della vita. Una di queste opere è stata acquisita dall’ Auditorium di Milano, Fondazione Cariplo.

In occasione dell’anno bisestile del 2012, convenzionalmente ritenuto anno funesto, iniziano i lavori per lo studio di una installazione – ambiente, dal titolo Diversa/mente, 365+1, in cui il cranio, segno-archetipo assai emblematico, si carica di tensioni narranti ed esprime tutte le problematiche del nostro vivere quotidiano. Su invito di Albano Morandi ripropone il progetto al lazzaretto di salò, ambientandolo in uno scenario magico che fonde storia e contemporaneità (curriculum a cura di Monia Anelli)

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