I Martedì Critici a colloquio con MARIA MORGANTI

ROMA

ACCADEMIA REALE DI SPAGNA, Tempietto del Bramante

23 maggio 2017, 19,30-23,00

a cura di Alberto Dambruoso e Helga Marsala

 

Martedì 23 maggio avrà luogo il quarto appuntamento della stagione primaverile dei «I Martedì Critici», gli incontri con i protagonisti della scena contemporanea organizzati dall’«Associazione Culturale I Martedì Critici», giunti all’ottavo anno di attività.

La programmazione prevede la partecipazione di numerose figure di primo piano del mondo dell’arte contemporanea, attive in Italia e all’estero, in una serie di appuntamenti che si svolgeranno in diverse sedi, alternandosi tra il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – La Farnesina, il Tempietto del Bramante sul Gianicolo, sede dell’Accademia di Spagna, e l’Accademia di Belle Arti di Roma, oltre che all’Istituto Italiano di Cultura Il Cairo.

Ospite del quinto appuntamento stagionale de «I Martedì Critici», realizzato in collaborazione con l’Accademia di Spagna, sarà Maria Morganti (Milano, 1965).

Il colore è al centro della pratica e della riflessione di Maria Morganti, un colore che non si esaurisce nell’esperienza visiva, nel momento della percezione ottica, poiché costituisce la vera e propria materia con cui l’esistenza è plasmata. Il colore nelle opere di Morganti dà corpo a un mondo invisibile, rende manifesta la materia interiore. L’artista stessa si è definita una “travasatrice di colore”: “mi sento nella posizione di chi il colore lo fa o meglio di chi è il tramite perché il colore si attui, si concretizzi, diventi materia tangibile. Non che io mi senta una creatrice, un’inventrice, ma piuttosto solamente una travasatrice, un intermediario che collega un dentro con un fuori”. Sulle tele della serie Sedimentazione, Morganti ogni giorno stende uno strato di colore diverso, lasciando sul margine superiore un bordo sottile che mostra la successione delle stesure, rendendo così manifesto il processo insito dell’opera e introducendo un altro dei temi fondamentali del suo lavoro: il tempo. Il colore è infatti anche uno strumento di misurazione temporale, che risponde all’esigenza di lasciare una traccia della propria esistenza. Da questa riflessione nasce nel 2004 la serie dei Diari, tavole di legno lunghe un metro, su cui sono stati applicati strati di pittura che documentano i colori usati in studio dall’artista in un periodo dai due ai cinque mesi, come se fosse la linea cronologica di un’esperienza intima. Ma non è soltanto quando viene applicato sulla tela, carta o tavola, che il colore registra e racconta il vissuto: a fare da contrappunto a questi lavori, ci sono le opere della serie Residui, in cui i materiali residuali della pittura che si accumulano nello studio o sugli strumenti di lavoro diventano protagonisti. Il gruppo di opere intitolato Traccia è costituito da brandelli di carta assorbente con cui Morganti si è pulita le mani dal 1999 al 2016, dopo aver lavorato con i pastelli a olio alle Carte-Diario; Melma è un lavoro in progress costituito da un cubo di vetro che contiene una pittura grigiastra, la melma formatasi nel tempo sul fondo dello sgocciolapennelli dell’artista. Entrambi i progetti sono molto evocativi del passaggio del tempo che si deposita e stratifica sugli oggetti quotidiani, anche i più dimessi, e che l’artista si limita a indicare, a porre in evidenza. Come recita il titolo di una sua recente monografia: Il colore succede, non si provoca (2016). Il 10 maggio 2017, presso la Fondazione Querini Stampalia, presenta Svolgimento di un quadro, installazione permanente realizzata per la Caffetteria della Fondazione Querini Stampalia, a cura di Chiara Bertola.

Dal 1992 al 2012 ha coordinato gli Incontri del mercoledì, cominciati nel suo studio e proseguiti alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia: incontri tra artisti, dove un artista mostra, parla e riflette sul proprio lavoro insieme ad altri colleghi.

Dopo essersi diplomata presso il Liceo Artistico Statale Hajech di Milano nel 1985, Maria Morganti completa la sua formazione artistica a New York, dove frequenta i corsi alla New York Studio School, e successivamente alla New York University e all’Accademia di Belle Arti di Brera. Nel 1992 si trasferisce a Venezia, dove tuttora vive e lavora.

Tra le sue mostre personali ricordiamo: Maria Morganti, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia 2006; Leporelli in White Screen, Via Farini, Milano 2007; Diario cromatico, Fondazione Querini Stampalia, Venezia 2008; Indugi con Bruna Esposito, Galleria Caterina Tognon, Venezia 2009; L’Unità di misura è il colore, Museo di Castelvecchio, Verona, 2010; Un diario tira l’altro, Galleria Ottozoo, Milano 2010; Procedere, trasformandosi, rimanendo, Galleria Caterina Tognon, Venezia, 2012; Giardini squisiti (con Massimo Kaufmann), Casa Testori, Novate Milanese, 2014; Pronuncia i tuoi colori, Galleria Ottozoo, Milano, 2015; Svolgimento di un quadro, Fondazione Querini Stampalia, Venezia, 2017. Tra le mostre collettive ricordiamo: la XV Quadriennale, Palazzo delle Esposizioni, Roma, 2008; Pittura aniconica, Casa del Mantegna, Mantova, 2008; Poetiche nomadi, Museo laboratorio ex manifattura tabacchi, Città Sant’Angelo, 2010; Sentimiento nuevo, MAMbo, Bologna, 2012; Visioni. La fortezza plurale dell’arte, Fortezza borbonica, Civitella del Tronto (Teramo), 2012; Autoritratti. Iscrizioni del femminile nell’arte contemporanea italiana, MAMbo, Bologna, 2013; Edra. Tutta l’Italia è silenziosa, Real Accademia di Spagna, Roma, 2015; Alchimie, Fondazione Bevilacqua La Masa, 2016; La pelle, Officina, Bruxelles, 2016; Boundary Issues, Unosunove, Roma, 2017; L’emozione dei colori nell’arte, GAM e Castello di Rivoli, Torino, 2017.

 

http://www.imartedicritici.com

 

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