EL GRECO a Treviso. Gli aspetti più inediti, il giallo e i retroscena, di Anna de Fazio Siciliano

I-capolavori-di-El-Greco-a-Treviso-anteprima-sulla-mostra-dei-Carraresi_articleimageUna mostra, oltre a tavole e tele o a grandi anteprime mondiali, a volte nasconde anche dettagli inediti e “oscuri” retroscena.

È il caso di El Greco a Treviso: una mostra impaginata come un capolavoro da botteghino e non solo, le connessioni con il linguaggio cinematogafico sono tantissime, mirabili i primi piani esposti e dove non mancano neppure i dietro le quinte.

Il ricco spettacolo di quadri e icone, trittici e mappe è apparecchiato grazie a un prestigioso team (Lionello Puppi, Serena Baccaglini, Andrea Brunello) oltre che alla tenacia di Maria Paphiti che ha tirato fuori sorprendenti capacità in veste di regista.

I prestiti

Se alcuni rarissimi prestiti infatti sono potuti entrare in mostra è per via di una cura attenta al collezionismo privato. Uno dei maggiori pregi è l’aver ottenuto oltre al cartone delle Demoiselle d’Avignon di Picasso anche la “Crucifissione”, opera eseguita su rame, che appartiene a un importante collezionista privato texano.” Questo dipinto è stato esposto solo una volta, nel 2010 al Museo Kimbell in Texas ed è la prima volta che adesso viene mostrato in Europa”(Maria Paphiti).

Le icone

Anche la selezione di icone, dipinte da iconografi che si sono formati nella stessa epoca de El Greco, è davvero accattivante. In mostra tra le altre, anche due opere di uno degli iconografi più importanti, George Klontzas, coevo a El Greco. Provenienti da collezioni private di Londra sono il grande trittico, la “Vita di Cristo”, e l’icona “Passione di Cristo”. Altra importante figura di iconografia cretese presente a Treviso è Michael Damaskenos. Sappiamo che fu molto attivo a Venezia e dipinse la Chiesa di San Giorgio dei Greci.

La mostra

Inaugurata il 24 ottobre la mostra non smette di far parlare di sé. Le ragioni? Sono diverse. In primis, l’operazione scientifica condensa in modo coerente decine e decine di opere italiane di El Greco. Omaggio e coronamento per il 4° centenario della morte dell’artista, la sezione made in Italy era stata trascurata nelle precedenti mostre in Spagna e Grecia. Due: 70 opere totali e 4 capolavori inediti in anteprima mondiale. Il valore della retrospettiva sull’artista si arricchisce anche per le commistioni, inesistenti per alcuni, tra l’arte moderna di Picasso e Francis Bacon.

Altri retroscena: il mercato El Greco

” La situazione del “mercato” di El Greco è una pagina davvero intrigante di tutta la vicenda. Dopo la sua morte, El Greco, che era stato conosciuto per lo più per le opere spagnole, non ha riscosso subito grande successo. Il suo stile unico e, soprattutto, le sue figure “sproporzionate”, lo avevano reso impopolare quando non incompreso. Fu solo alla fine del 19° secolo, cioè quando molti artisti moderni dichiararono la loro ammirazione per El Greco, che le opere dell’artista vengono riscoperte e apprezzate. Da quel momento sono i dipinti italiani di El Greco a essere più seguiti, meno quelli spagnoli. Ad esempio, la “Guarigione del cieco”, che ora appartiene al Metropolitan Museum of Art di New York, venduta nel 1888 come un Tintoretto fu poi rivenduta nel 1958 per 100.799 US $ (valore attuale approssimativo 832.000 US $). I dipinti spagnoli, diventati popolari dopo le mostre internazionali dedicate all’artista, hanno dato l’opportunità al pubblico di conoscere questo “straordinario artista dall’insolito stile”. Non a caso più di recente l’ “Annunciazione” veneziana è stata pagata $ 5877000″. (Maria Paphiti).

É curioso anche sapere che in seguito tutti i dipinti italiani sono stati acquistati da collezioni museali, dimostrando così l’ammirazione non solo per la loro bellezza estetica, ma anche perché rivelano aspetti chiave della trasformazione dell’artista: da pittore di icone a grande artista grazie al passaggio a Venezia.

La mostra alla Casa dei Carraresi quindi tiene conto tutto questo e oltre al percorso significatico della sua lunga parabola artistica, rivela anche particolari scottanti sul mercato El Greco.

E c’è anche uno scheletro nell’armadio.

“Nel 1930 il dipinto “Ritratto di gentiluomo” era appeso nell’elegante appartamento di Julius Priester, un famoso industriale ebreo viennese. In seguito all’annessione dell’Austria alla Germania nel marzo del 1938, Julius Priester fuggì a Vienna. Tutta la sua collezione d’arte, tra cui questo ritratto, fu sequestrato dalla Gestapo nel 1944, in seguito all’esproprio dei beni culturali di proprietà ebraica che fu condotto dai nazisti. Alla fine della seconda guerra mondiale, Julius Priester avviò delle indagini, volte al recupero dei suoi quadri, ma per mascherare la vera identità è stata data una paternità sbagliata del quadro! Secondo una banca dati ci sarebbero almeno altri sei dipinti di El Greco rubati tra il 1969 e il 2000, di cui due appartenenti al suo periodo italiano”. (fonte Maria Paphiti, storica dell’arte).

Polemiche

Non si placano le polemiche sulle laiche crocifissioni di Francis Bacon in dialogo con quelle di El Greco.

Lo scorso novembre è stata necessaria un’ulteriore conferenza stampa per chiarire la situazione.

Il sogno

“Sarebbe un sogno vedere la “Pietà” di El Greco che non è stata rubata ma non appare in pubblico da oltre 60 anni. L’opera risale agli anni 1585-1590; dipinta in Spagna risente però fortemente dell’influenza italiana. Da quando fu acquistato dal magnate greco Stavros Niarchos nel 1955 per l’importo sensazionale che fece scalpore, di 400.000 US $ (il valore odierno sarebbe di più di 3,5 milioni di US $), il dipinto è sempre stata custodito dalla famiglia e non è più stato esposto, con l’eccezione del 1958, quando l’intera collezione Niarchos è andata alla Tate Gallery di Londra”(Maria Paphiti).

Una mostra, quella a Treviso, dunque che per ragioni diverse ha fatto finora molto discutere, e non è ancora finita. C’è tempo fino al 10 aprile 2016, chissà cos’altro salterà fuori.

I-capolavori-di-El-Greco-a-Treviso-anteprima-sulla-mostra-dei-Carraresi_articleimage

About The Author

Related posts

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.