Immenso PORTOGHESI

di Valentina Gramiccia

Si è spento a Calcata, all’età di 92 anni lo scorso 30 maggio, il grande architetto Paolo Portoghesi. É successo nella cornice di un suo capolavoro, un giardino incantato alla cui progettazione dedicò un ventennio a partire dagli anni ’90. Sospeso fra l’area nuova e il Borgo antico di Calcata, il Giardino di Portoghesi è stato nominato Parco più bello del 2017, per il suo interesse botanico e storico artistico, fra fontane, installazioni, terrazze, aiuole, nonché una nutrita comunità faunistica che abita e arricchisce gli spazi come una moderna Arca di Noè, con fenicotteri, ibis, cicogne, pappagalli. Insomma, un piccolo Eden prospiciente la vallata del Treja che ospita anche la biblioteca personale dell’architetto e il suo studio.

Il giardino di Portoghesi racconta l’eredità di un uomo dagli ampi orizzonti intellettuali: è stato, oltre che architetto, anche docente universitario e esponente teorico del Postmodernismo. Ricordiamo di lui un’opera di avanguardia realizzata in occasione della Biennale di Venezia del 1979, anno in cui fu nominato primo direttore del Settore Architettura. Parliamo del Teatro del Mondo: un vero e proprio teatro galleggiante sulla Punta Dogana che ospitò rappresentazioni e performance. Un opera futuristica e utopica che rappresentava a pieno la cultura e il gusto italiano dell’epoca.

Ci saranno poi gli accuratissimi studi accademici come i saggi su Francesco Borromini, di cui diventerà uno dei massimi esperti, e la mostra, realizzata in collaborazione con Bruno Zevi, dedicata al Michelangelo architetto. Seguiranno i lavori più squisitamente progettistici come Casa Papanice a Roma, considerato un manifesto del Postmodernismo e proseguirà l’impegno con la Biennale di Venezia. Grazie a lui il Teatro del Mondo veleggerà a Dubrovnik e nel 1980, insieme a 19 architetti internazionali, inaugurerà la Via Novissima, un complesso progetto architettonico che da Parigi si trasferirà a San Francisco.

Portoghesi sarà Presidente della Biennale di Venezia fino al 1993, quando concluse il mandato con la sua mostra Lo Spazio Sacro nelle tre religioni monoteiste. La sua fascinazione per il mondo islamico stimolò i suoi lunghi viaggi in Africa e in Medio Oriente, con la realizzazione del Palazzo dei reali di Giordania e le Moschee di Roma e di Strasburgo.

Salutiamo Portoghesi augurandoci che la sua testimonianza internazionalista e illuminata possa essere d’esempio per le future generazioni.

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