GILLO DORFLES: i 105 anni di un artista “erotico ed eretico”, di Linda De Sanctis (La Repubblica, 27-11-2015)

gillo-dorfles“EROTICO”,“ Erratico”, Eretico”: Achille Bonito Oliva definisce così (citando Osvaldo Licini), Gillo Dorfles il fantastico centocinquenne critico e artista cui il Macro dedica, da oggi, a cura dello stesso Bonito Oliva, una grande mostra sulla sua arte e il suo pensiero. Erotico per il principio di piacere, piuttosto che quello di realtà, che sprigiona dall’arte dell’autore, erratico per il suo pensiero che ha sempre spaziato dall’arte al kitsch, dall’architettura al design, dal teatro alla moda, alla musica, al costume, eretico perché fuori dalle ideologie e aperto invece a tutti i linguaggi dell’arte.«Quando venni a Roma per studiare medicina — ha detto ieri Dorfles inaugurando la mostra — non avrei mai immaginato di trovarmi un gorno con le mie opere ad esporre in questo nuovo museo.Certo, a Roma ho già esposto agli inizia in una galleria di via del Babuino, ma fu un esordio timido». “Essere nel tempo”, questo il titolo dell’esposizione, invece si snoda in due percorsi segnati dalla metafora dello scorrere dei giorni: uno del tempo interiore, della creazione che ripercorre le opere dell’artista dalle più recenti alle prime espressioni degli anni Trenta; l’altro quello del critico che è nel tempo, e dedicato alla sua capacità di cogliere i grandi mutamenti del gusto nell’Italia del dopoguerra. Le opere in mostra iniziano dalle più recenti, tre dipinti inediti realizzati nell’estate 2015, coloratissimi e di ispirazione surrealista, e procedono a ritroso ripercorrendo gli anni ’90, ’80 e ’70, fino agli anni del Mac, il Movimento per l’arte concreta, fondato nel 1948 assieme a Gianni Monnet, Bruno Munari e Atanasio Soldati, e conclusosi dieci anni dopo, che privilegiava l’autonomia della forma- colore rispetto all’astrazione tradizionale. Gli esordi, all’inizio degli anni ’30, sono segnati da tele popolate da una ricerca di forme astratte e figure surreali che nascono con straordinaria creatività e energia dal mondo interiore, e che rivelano subito la vitalità di un artista instancabile fino ad oggi, autarchico e personale, imperturbabile di fronte all’avvicendarsi di avanguardie e correnti artistiche.

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Parallelo il percorso, ricchissimo, sui tempi del mondo esteriore, della storia, quello cioè che indaga le oscillazioni del gusto, le evoluzioni estetiche e comportamentali del presente che caratterizza ogni epoca. Libri, documenti, interviste, testimoniano queste attività, e che vedono Dorfles impegnato a indagare anche sull’artigianato e le arti minori, ceramica e design di gioielli, comprendendo come la cultura non si sviluppa soltanto verso l’alto ma anche verso il basso. Infine, le straordinarie lettere e fotografie che lo vedono protagonista di un secolo accanto a celebri personaggi, da Leo Castelli a Bruno Zevi, a Renzo Piano, Renato Barilli, Marco Zanuso, Lea Vergine.

Una vita lunga più di un secolo. Il “suo” Novecento.

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