Claudia Peill – EN124-D400

di Giulia del Papa

EN124-D400, 2021
Acrilico su base fotografica su tela
cm184x200

La mostra allestita presso gli spazi di HyunnArt Studio a Roma, a cura di Mario De Candia, presenta i lavori realizzati da Claudia Peill nei mesi iniziali della pandemia.

“Quaranta” è un gruppo di opere, di cui venticinque esposte, realizzate su carta con collage e tecnica a olio dall’artista romana, che nell’impossibilità di muoversi e prelevare con la fotografia i dati di realtà del mondo circostante, decide di “strapparli” da rotocalchi e riviste per poi lavorarli e affiancarli alla fase pittorica.

Un lavoro assolutamente in linea con la ricerca dell’artista, che da anni opera sul doppio binario della fotografia e della pittura, nella realizzazione di opere in cui i due linguaggi si combinano, spesso in dittici o polittici, costituendo due fasi dialoganti di un medesimo intento creativo: la volontà di raccontare, o meglio rivelare, quel che è dietro la realtà visibile per come essa ci appare.

Esposte a nastro lungo le pareti della galleria, queste opere tracciano un percorso più intimo dell’artista che nel periodo di confinamento collettivo, ha risposto alla propria esigenza creativa trovando nelle immagini fotografiche della carta stampata quel dato di realtà da cui iniziare una nuova ricerca. La pittura entra qui in maniera rilevante, poiché, non potendo lavorare sull’immagine fotografica predeterminata, Claudia Peill interviene direttamente creando fuorvianti trame gestuali.

I volti delle riviste perdono così i propri connotati, allontanandosi dalla natura patinata che li ha generati per entrare in un mondo, forse più drammatico, in cui la pittura rivela nuove visioni coloristiche e formali. Scomparso ogni intento edonistico che l’immagine pubblicitaria porta con sé, queste opere paiono parlare di una solitudine combattuta, giorno dopo giorno, alla ricerca di nuovi modi espressivi possibili e consentiti da un momento storico e sociale dirompente. Nelle limitazioni del confinamento, è la ricerca del volto umano che pare necessaria, un volto però mediato da uno schermo o da una pagina, svuotato dunque dalla carnalità del reale. La pittura sembra qui operare per offrire questo senso, una pittura che in Claudia Peill porta in sé il contenuto intimo dell’opera, una pittura aniconica che in queste opere così immediate interviene proprio ad allontanare l’immagine fotografica dall’evidenza figurativa.

Ad attendere lo spettatore a conclusione del percorso espositivo è la grande tela EN124-D400, che dà il titolo alla mostra e che segna un nuovo percorso, un cambiamento giunto proprio al termine di un’attesa. Più simile ad un enigma, si tratta in realtà di un codice ricorrente sui tombini in ghisa che l’artista è tornata a fotografare una volta concluso il periodo di quarantena. In linea dunque con il lavoro che caratterizza da anni la sua ricerca, l’artista ha ripreso a prelevare i segni di un reale inosservato, fisicamente calpestato che assurge a nuovo significato grazie all’intervento artistico.

Se per realtà si intende perlopiù ciò che si conosce e riconosce, l’arte di Claudia Peill si muove più nel profondo. Allontanato ogni intento narrativo, come lei stessa sottolinea, i suoi prelevamenti, gli “strappi” che opera con la macchina fotografica sono dati di vita vissuta, quella che attraversiamo senza rendercene conto, perché intima, che si sovrappone nelle nostre visioni quotidiane e che quindi non vediamo più. Sono quei dettagli sui tombini, sui muri o nelle trame architettoniche che l’artista prende e trasforma nuovamente dandogli una nuova riconoscibilità. E la pittura muta e aniconica, nelle sue velature, interviene come un concentrato di senso, una fase a latere non successiva ma consistente che ne raccoglie il senso.

Mostra personale di Claudia Peill – EN124-D400

a cura di Mario De Candia

HyunnArt Studio, Roma

dal 12 novembre al 23 dicembre 2021

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