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Il pubblico viene coinvolto attivamente nel progetto Second Life attraverso un’azione partecipata condotta da Paola Romoli Venturi con l’assistenza di Roberta Buccellati. Ogni partecipante è invitato a portare un piccolo oggetto di cui desidera fissare il ricordo, la memoria, l’IMPRONTA. Ognuno racconta il suo ricordo all’artista e a tutti i presenti. La narrazione avviene mentre si gira la ruota del torchio calcografico presente nella Villa dei Pini.
L’artista guida il pubblico in un percorso performativo finalizzato alla realizzazione – con la tecnica della rilievografia diretta – di un’opera collettiva con le diverse impronte su carta degli oggetti/memoria.
Il pubblico lascerà all’artista l’oggetto/memoria insieme ad un foglietto nel quale scriverà quale seconda vita immagina per l’oggetto che in questo modo entrerà definitivamente nel progetto in itinere Second Life diventando: testimone del passato, che caratterizza il presente e condiziona il futuro.
Il pubblico è invitato a portare oggetti con una storia o che hanno finito il loro percorso … con uno spessore non superiore a 0,5 cm in stoffa, lana, pelle, metallo, plastica o carta. Ad esempio, pettini, chiavi, bottoni, fotografie, lettere, cartoline, biglietti, monete, capi di abbigliamento e accessori come camicie, foulard, fazzoletti, portafogli, sottoveste, camicia da notte etc., elementi tessili per la casa come centrini, presine, federe ricamate etc.
Si tratta di una riflessione artistica sul concetto di memoria. Paola Romoli Venturi lavora con la memoria contenuta negli oggetti abbandonati o non più utilizzati, sulla loro natura rievocativa e sulla loro potenziale “seconda vita”. Attraverso i diversi passaggi dell’atto performativo l’artista richiama i percorsi mentali, le impronte tattili e visive dei nostri ricordi. Costruisce le memorie attraverso diverse fasi: acquisisce, consolida, rievoca. L’artista raccoglie gli oggetti (acquisendone la memoria, la storia) e come prima cosa li passa al torchio calcografico fissando sulla carta la loro impronta. Realizza così delle rilievografie in forma diretta. Le rilievografie evanescenti e presenti al contempo, sono delle impronte su carta che fissano una traccia di memoria recuperata dall’oblio. Sono la memoria dell’oggetto e della sua forma. Memorie che si stratifico attraverso il coinvolgimenti del pubblico. Paola Romoli Venturi ha dato inizio al suo progetto Second Life durante la residenza al Centro Studi della Bogliasco Foundation.
Bio Paola Romoli Venturi è nata a Roma, dove vive e lavora. La sua ricerca artistica è legata al valore della trasparenza come mezzo per comunicare. ‘La trasparenza e la sospensione predispongono il visitatore a “guardare attraverso”, a non distogliere lo sguardo ad osservare le cose per riflettere’ questo il pensiero ispiratore delle sue performance e installazioni esposte in Italia e all’estero. Nel suo lavoro tocca temi sociali, creando spazi disegnati da luci ombre e suoni, utilizzando diversi mezzi espressivi pittorico scultorei, video audio ed installazioni site specific performative.
La Bogliasco Foundation è una organizzazione senza scopo di lucro che sostiene le Arti e le Discipline Umanistiche offrendo Borse di Studio Residenziali (Fellowships) presso il suo Centro Studi situato in Italia, a Bogliasco, dove artisti ed accademici provenienti da tutto il mondo si incontrano, alimentando e attualizzando attraverso il loro lavoro e la loro identità culturale il nostro patrimonio culturale in una dimensione universale, di riflessione e di interscambio globale.
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BOGLIASCO (GENOVA)
