PIO MONTI, il gallerista dalle lunghe leve

di Valentina Gramiccia

Lo scorso 11 novembre ci ha lasciati una delle figure più scaltre e rappresentative del mondo dell’arte romano e non. Storico gallerista di origini marchigiane (nato a Macerata nel 1941), attivo fin dagli anni ’60 soprattutto a Roma. E’ grazie all’assidua frequentazione del Caffè Rosati, allora centro nevralgico delle avanguardie artistiche, e all’incontro con Gino De Dominicis (del quale ospiterà ben nove mostre) che la sua attività di gallerista e mercante ha inizio. Un’attività di grande successo, a partire dall’inaugurazione della sua prima galleria a Macerata (Artestudio), attraverso l’apertura nel 1975 della galleria di Via Principessa Clotilde prima e poi quella di via dei Chiavari fino alla Galleria PIOMONTI arte contemporanea a Piazza Mattei e, nel 2015, con l’apertura della Galleria L’Idillio che lo riporta nelle Marche, a Recanati.

Pio Monti appartiene a una generazione estinta di galleristi che, accanto agli affari, curava i rapporti personali con gli artisti (agli inizi della sua carriera condivise persino un appartamento con Gino De Dominicis). La vita, il pensiero, i viaggi, gli incontri e ovviamente gli interessi. Numerosi gli artisti, nazionali e internazionali che hanno animato gli spazi curati dal gallerista: da Alighiero Boetti a Daniel Buren e Joseph Kosuth, da Enzo Cucchi a H. Lim, Mario Merz e molti altri.

Pio Monti, uomo dalle lunghe leve, avrà di certo impiegato meno tempo a raggiungere quell’altrove di cui nessuno ancora sa. Ciao Pio.

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