“Il sangue delle donne”

di Ilaria Abbiento

L’AQUILA

PALAZZO FIBBIONI

Dall’8 al 17 marzo 2018

In occasione delle celebrazioni per la Giornata internazionale della Donna 2018 il Soroptimist Club L’Aquila – A global voice for women, con il patrocinio del Comune dell’Aquila e del MuBAQ- Museo dei Bambini e il supporto tecnico di Edizioni Ponte Sisto, presenta la mostra Il sangue delle donne. Tracce di rosso sul panno bianco nella Sala Esposizioni di Palazzo Fibbioni dell’Aquila con le opere delle artiste internazionali:

Ilaria Abbiento, Yasue Akiyama, Manal AlDowayan, Elizabeth Aro, Wafa Bahai, Alessandra Baldoni, Carolle Bénitah, Takoua Ben Mohamed, Saša Bezjak, Tomaso Binga, Rosina Byrne, Giovanna Caimmi, Primarosa Cesarini Sforza, Rupa Chordia-Samdaria, Sara Ciuffetta, Lea Contestabile, Karmen Corak, Mila Dau, Vlasta Delimar, Kristien De Neve, Maria Diana, Isabella Ducrot, Nilüfer Ergin, Maimuna Feroze-Nana, Silvia Giambrone, Maïmouna Guerresi, Susan Harbage Page, Sasha Huber, Susan Kammerer, Fariba Karimi, Eglė Kuckaitė, Hanako Kumazawa, Silvia Levenson, Wenwen (Vivienne) Liu, Lôw (Estabrak Al Ansari, Raiya Al Rawahi, Tara Al Dughaither), Anja Luithle, Victoria Manganiello, Florencia Martinez, Patrizia Molinari, Elly Nagaoka, Yasuko Oki, Novella Oliana, Sonya Orfalian, Sara Palmieri, Sofia Rocchetti, Elisa Roggio, Anna Romanello, Paola Romoli Venturi, Virginia Ryan, Cinzia Sarto, Ivana Spinelli, Silvia Stucky, Ketty Tagliatti, Judy Tuwaletstiwa, Laura VdB Facchini, Maria Angeles Vila, Nicole Voltan, Ruchika Wason Singh.

Il sangue delle donne. Tracce di rosso sul panno bianco è un progetto artistico realizzato intorno al “pannolino”, nato da un’idea di Manuela De Leonardis che nel dicembre 2013 ha trovato in un mercatino di Roma, tra vecchi merletti e indumenti da corredo, alcune pezze di lino che fino agli anni ’60 del secolo scorso, ripiegate e appuntate all’interno delle mutande con una spilla da balia, servivano per tamponare e assorbire il flusso mestruale.

Il legame concettuale e fisico tra il sangue delle donne e il “pannolino”, quindi, è strettissimo. Partendo da questa consapevolezza, la curatrice ha coinvolto in questa riflessione un gruppo complessivo di 58 artiste internazionali, consegnando loro una “pezza” su cui poter intervenire.

A Palazzo Fibbioni viene presentata una selezione di lavori che con tecniche e linguaggi diversi indagano gli aspetti emozionali e percettivi del tema (la nascita, la pubertà, la maternità, la menopausa, la sessualità, la violenza) dal punto di vista storico, sociale e psicologico. Le opere sono accompagnate da un testo scritto dalle autrici.

Nelle mani di queste artiste la “pezza” è diventata ulteriore portavoce di riflessioni che vanno al di là dei confini di genere. Lavori che sono pagine di un diario intimo che parla di vissuti personali o sollecita memorie che nel riaffiorare dall’oblio del passato trovano una loro ricollocazione nel presente.

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1 Comment

  1. Anita

    A mio avviso il maschietto di “Mestruazione: liberazione” coglie chiavi essenziali sulla proprietà del sangue femminile e soprattutto sul sangue della proprietà.

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