Doppietta d’arte contemporanea a Bassano in Teverina grazie a Lucilla Catania e Tommaso Cascella

di Paola Maruzzi, tusciaup.com

Ricca domenica sotto il segno dell’arte nel borgo antico di Bassano in Teverina grazie a due eventi: il 16 aprile Sculture in campo di Lucilla Catania ha siglato le esposizioni di tre noti artisti della scena internazionale (Ines Fontenla, Paolo Grassino e Vittorio Messina) che rimarranno visitabili fino a giugno; negli stessi istanti, a due passi – non nel senso figurato, proprio al civico accanto – la galleria Cervo Volante di Tommaso Cascella ha tagliato il nastro alla mostra fotografica di Marinella Breccola. Non è una concomitanza fortuita: quella di via delle Fonti, una sorta di miniatura della romana via Margutta, è una storia curiosa che merita di essere messa a fuoco, spulciando tra le sigle dei suoi diversi spazi espositivi. Ma prima uno sguardo alle opere.

Entrando nell’ipogeo del Sic s’incontra “Branco” di Paolo Grassino, un trittico di sculture canine che con la loro plasticità animale richiamano una forza ancestrale. Si prosegue con l’argentina Fontenla che ha scelto di omaggiare Bassano in Teverina riflettendo sull’illusorietà del tempo con “Il giardino dei sentieri che si biforcano”, opera che richiama le visioni labirintiche dello scrittore George Luis Borges. Infine il siciliano Vittorio Messina, con l’installazione “Cella in una regione piovosa”, ci proietta in un cantiere esistenziale fatto di barriere ed enigmi.

A pochi chilometri dal centro abitato di Bassano in Teverina, il parco internazionale di scultura contemporanea di Lucilla Catania è ormai una realtà affermata e si prepara a crescere. “A settembre inaugureremo nuove opere mentre oggi abbiamo aggiunto un altro tassello aprendo un bookshop che è al tempo stesso un centro studi” spiega l’ideatrice di Sculture in campo.

Interessante anche la fotografia rugginosa di Marinella Breccola e il cui vernissage è stato corredato da un libro-catalogo a tiratura limitata, con alcune poesie di Baldo Meo, ed edito da Cervo Volante. “La prossima mostra sarà dedicata a Samuele Vesuvio. Via delle Fonti è sempre di più una fucina creativa anche se al momento si anima solo in occasione di eventi come quello di oggi” sottolinea Cascella con onestà intellettuale.

Al netto del buon richiamo di pubblico in occasione dei vernissage e, sebbene la pandemia abbia interrotto il festival Ecocentrico che proprio in queste vive aveva luogo, sono innegabili i risultati di riqualificazione urbana ottenuti dalla spinta degli artisti che qui hanno scelto di mettere base. I pionieri sono stati nel 2015 i ragazzi dell’associazione La Fornace, il cui laboratorio di artigianato artistico sforna originalissimi manufatti in vetro e ceramica, oltre che laboratori per bambini. “Abbiamo fatto sì che il comune ci concedesse i locali inutilizzati delle case popolari, che abbiamo ripulito e sistemato. Pian piano il volto del borgo antico è cambiato in meglio, la gente torna a frequentarlo, a comprarvi casa” racconta Alessia Dionisi.

Alla famiglia di atelier si aggiunge anche il fotografo Marco Paolini. Ultima ma non meno importante è la Società Lunare di Andrea Fogli, uno spazio poliedrico, crocevia di artisti e letterati sin dalla sua storica apertura a Roma.

Al momento sono cinque i fari artistici di via delle Fonti. Lecito augurarsi che possano continuare a crescere.

Gli spazi espositivi sono aperti nei weekend. Si consiglia di verificare gli orari sui rispettivi siti web.

* Si ringraziano Adele e Mattia Benucci per il contributo all’articolo e per le foto.

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