“Sulle tracce dell’Accademia di Antonio Canova e di un bunker. Artisti contemporanei a Roma”. La presentazione del volume a Roma

ROMA

PALAZZO PATRIZI CLEMENTI, SALA DELLE COLONNE

Martedì 13 giugno, ore 18,00

Intervengono:

Vittorio Sgarbi, Simonetta Lux, Carmelo Occhipinti, Silvio Perrella

Nell’ambito delle Celebrazioni Nazionali di Antonio Canova del 2022 viene presentato nella Sala delle Colonne di Palazzo Patrizi Clementi il volume a cura di Anna Imponente e Giovanna Grumo Sulle tracce dell’Accademia di Antonio Canova e di un bunker, Artisti contemporanei a Roma (ed. Gangemi Editore International).

Il libro documenta i progetti innovativi e di ricerca realizzati tra il 2010 e il 2014, in suggestiva coincidenza con il centenario dell’Accademia del Regno Italico al suo fulgore, diretta dal grande scultore veneto. Nel corso dei restauri degli uffici della Soprintendenza per i Beni Stori Artistici ed Etnoantropologici del Lazio, in un’ala di Palazzo Venezia, una iscrizione dedicata al grande scultore veneto e la sala con lo stesso nome, hanno suggerito a Anna Imponente allora soprintendente, di chiamare alcuni affermati artisti a realizzare opere con funzione d’uso o d’arredo, sotto il segno di una rinnovata creatività. Nel cortile principale Jacopo Cascella, nella Sala Canova Stefano Di Stasio, Maria Dompè, Cloti Ricciardi, Eloisa Gobbo, Paolo Hermanin, Claudio Palmieri, cui si sono aggiunte le donazioni dei dipinti di Claudio Verna e di Ilia Peikov, l’acquisizione di una scultura di Pietro Consagra. Nel chiostro del Palazzetto sono state posizionate una colonna segnaletica dell’Archivio Fotografico di Lucilla Catania e un’altra in dono, e “In cammino” di Lorenzo Guerrini (1955) deposito temporaneo degli eredi.

Lo studio condotto da Giovanna Grumo ha consentito di individuare le tracce tangibili della presenza di Antonio Canova nello stesso luogo. Se è noto che vi risiedette durante il soggiorno giovanile (1779-1780) la frequentazione quando diresse l’Accademia di Belle Arti del Regno Italico sita nell’edificio durante il periodo napoleonico è meno conosciuta. Sono state raccolte numerose notizie sugli allievi dell’Accademia che soggiornarono nel palazzo, alcuni divenuti celebri come Francesco Hayez e Adamo Tadolini, l’ubicazione di alloggi e studi, e i metodi di insegnamento. La ricerca ha inoltre identificato attraverso documenti e rilievi architettonici il locale in cui Antonio Canova scolpì il Teseo e il Minotauro, commissionato dall’ambasciatore Zulian che lo ospitava nel palazzo (ora a Londra, Victoria and Albert Museum). In memoria, nel 1812 sull’architrave della porta dello studio venne posta l’epigrafe commemorativa sopra menzionata, in seguito spostata.

La sensazionale scoperta durante i lavori di bonifica a piano terra, dell’ultimo bunker mussoliniano nelle fondamenta, è stata l’occasione per valorizzare gli ambienti, con il progetto di accesso e illuminotecnico del bunker, e il ripristino della Sala Canova, dell’architetto Carlo Serafini.
E gli interventi site specific, di Michele De Luca, Sandro Sanna e di Luca Patella. Le sue porte “Vas Canova” richiamano la conversazione del Soprintendente alle Antichità e Belle Arti dello Stato della Chiesa, con Napoleone prima del viaggio per il recupero dei capolavori italiani trasferiti a Parigi. Nel Ministero della Cultura ha costituito un caso unico questo smart office con gli arredi di opere di quindici artisti contemporanei acquisite alle collezioni dello Stato.

Nel volume saggi di: Giovanna Grumo, Anna Imponente, Maurizio Occhetti, Rosalia Pagliarani, Carlo Serafini; schede critiche delle opere: Peppino Appella, Marcella Cossu, Enrico Crispolti, Daniela Fonti, Flaminio Gualdoni, Anna Imponente, Simonetta Lux, Gianluca Marziani, Augusta Monferini, Elena Pontiggia, Ivan Quaroni, Gabriele Simongini, Bruno Toscano.

Alla presentazione del libro intervengono il Sottosegretario del Ministero della Cultura Vittorio Sgarbi, i docenti universitari Simonetta Lux, Carmelo Occhipinti, lo scrittore Silvio Perrella. Sono presenti le autrici.

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