I dipinti non amano vivere da soli

RENDE (Cosenza)

STUDIO CRATI 22

Dal 20 gennaio al 20 marzo 2023

Si inaugura lo spazio Studio Crati 22, in via Crati 22 di Rende (CS). In mostra le opere realizzate a quattro mani dall’artista Salvatore Anelli.

Studio Crati 22 è un nuovo spazio libero maturato nella mia carriera artistica dopo le esperienze di Vertigoarte. Da Beyus a kantor il tratto è breve. L’esperienza concreta del loro fare artistico è una risposta forse alla stessa essenza della creazione. Entrambi rappresentano un’arte libera e, attraverso l’interpretazione della realtà, costituiscono nel loro ambito di ricerca un vero atto di memoria storica. Concepisco il mio atelier come spazio di idee personali, da cui fare scaturire energie vitali e indagare sui meccanismi dell’animo umano, mettendo in discussione simboli ed emozioni sempre in continuo mutamento.

Gli artisti sono sempre sollecitati da molteplici situazioni sociali e avere le mani in pasta, nel senso letterale del termine, serve a manipolare materie e cose che imprevedibilmente mutano e prendono forme in divenire. Nel mondo dell’arte si sente dire spesso che l’artista debba andare alla ricerca di un modus operandi, che poi si traduce nella sua cifra stilistica ed espressiva mentre l’atelier dell’artista riecheggia nell’immaginario collettivo come luogo di aure magiche.

Credo che in questo ci sia qualcosa di vero. Certamente il luogo in cui opera l’artista emana un’aura di sacralità e concorre a costruire e a dare un’immagine completa del proprio sé. Lo spazio di lavoro è indispensabile per l’artista per elaborare idee e realizzare forme e contenuti ma deve aprirsi verso l’esterno, per confrontarsi con altre forme d’arte e con le problematiche sociali. L’arte non ha confini né steccati e non produce manufatti o immagini fini a stesse o al servizio dell’economia che facilmente le fagocita. Da sempre ho lavorato a contatto con amici, artisti e poeti, e tutte le volte gli scambi e i confronti sono stati quei cortocircuiti irripetibili, da cui sono scaturite esperienze importanti. Ed è così che sono nate le mie collaborazioni con il Laboratorio di poesia e arti visive prima, Vertigoarte poi e il Teatro sperimentale dell’Acquario, per il quale sono state concepite con il regista Massimo Costabile, le messinscene di Medea, di Edipo, e di Cani randagi solo per citarne alcune. Scenografie, fatte di bende ingessate e avvolte a pigmenti naturali, realizzate con gli assistenti di scena in teatro per poi diventare installazioni sul palco e vivere la magia degli spettacoli, che sono ogni volta condivisione tra pubblico e attori. Per non parlare della pubblicazione di “Parole e cose” edita da Rubbettino, in cui con l’amico Franco Dionesalvi abbiamo dato vita con occhi diversi ad un pensiero laterale fuori dalla norma e creato delle interconnessioni tra parole e immagini, tra arte e poesia. Lo stesso è avvenuto con le poesie inedite, che i miei poeti amici hanno composto e che sono state incise sui miei teschi patinati e incatramati, esposti nelle sale del museo Zacco di Ragusa nell’installazione dal titolo “I teschi valgono”. È in questa linea che si è realizzato il progetto a quattro mani Specchio alterato, sul quale si è lavorato dal 2004 al 2022, mettendo in gioco idee e manualità di diversi amici artisti per dar vita ad una prima esposizione a Vertigoarte nel 2010, alla quale fa da seguito la mostra di prossima inaugurazione nello spazio Studio Crati 22

Come scrive Ghislain Mayaud, che i dipinti non amano vivere da soli. Cercano e vogliono compagnia. I muri dello spazio in via Crati lo sanno perfettamente. Così nasce una forma di ironia dialogante di coppie bagnata di consapevolezza pronta a viaggiare ben oltre la morte. È il caso di Salvatore Anelli nel suo corteggiamento scultoreo con il lavoro di Nicola Carrino pronti ad un duello formale senza tregua. Renata Boero infligge un rettangolo nero su fondo autunnale mentre Anelli risponde con una stratificazione di foglie morte cadute recentemente da alberi muti. A volte la notte divide i giorni come quando la matita sa dividere i colori ed è quello che ricorda l’accoppiamento con Bassiri. Il palmo nero della mano di Salvatore tenta invano di aprire la finestra acquarellata di Ghislain Mayaud ma il grigio delle tende non si muove, rimane lì nell’eterna attesa. Giovanni Leto è preciso con i suoi alfabetici rulli colorati che cantano la diagonale della sacra croce sul fondo di un rettangolo di spiaggia offerto dal suo dialogante. La stessa materia è offerta a Ernesto Jannini per compore un trittico nato dai detriti delle nuove tecnologie. Si avverte l’odore dei colori e dell’amicizia nell’accompagnamento Anelli-Ceccobelli. Figli della notte, i due lavori, su due piatti simili svelano l’alba dei segreti del segno. Le navi di Giulio Calegari urtano le scogliere delle notti tempestose, il dramma accade sotto una luna tagliata dal giorno e sorvegliata da Salvatore. Albano Morandi e Anelli contengono il loro dialogo nello stesso spazio dove cinque delicate foglie subiscono il soffio magico di tre identità fuggite dai sogni degli autori. Teo De Palma resuscita nei suoi lavori. I giardini, in ebollizione come gocce d’oro, animano la memoria di Anelli per segnalare foglie di sentieri da espandere. I cerchi del tempo colpiscono l’accoppiamento con Ruggero Maggi. Il grigio della sera è davvero pronto a imprigionare la ruggine notturna? Luce Delhove non scherza: il buio della morte cancella in grande parte l’oro della vita. Anelli risponde nel gioco dei compromessi con il giorno colore argento per equilibrare ogni eventuale sentenza. Le angeliche farfalle di Giulio De Mitri sorvegliano questo lavoro a quattro mani. Una danza di pupazzi sfiora la felicita incoraggiata dal battito delle ali.

Auspichiamo che Studio Crati 22 possa diventare uno spazio-vitale in cui elaborare idee e confrontarsi con l’altro da sé e con le realtà culturali in divenire.


Artisti:

Bizhan Bassiri, Renata Boero, Giulio Calegari, Nicola Carrino, Bruno Ceccobelli, Luce Delhove, Giulio De Mitri, Teo De Palma, Ernesto Jannini, Giovanni Leto, Ruggero Maggi, Ghislain Mayaud, Albano Morandi.

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