ARTE, SALVAGUARDIA DELL’UMANO

Giovedì 28 ottobre alle ore 17.30, presso lo spazio Plus Arte Puls, si terrà la presentazione del libro Arte, salvaguardia dell’umano a cura di Ida Mitrano e Rita Pedonesi, Collana “XXI Venturo”, (Armando Editore). Introdurrà Laura De Luca direttrice della Collana, giornalista e scrittrice e, tra coloro che hanno espresso il loro prezioso punto di vista nel libro, interverranno Ennio Calabria artista, Tiziana D’Acchille storica d’arte e docente all’Accademia di Belle Arti di Roma, Giorgio de Finis antropologo e direttore del RIF – Museo delle periferie di Roma, Vladimiro Giacché filosofo ed economista e Danilo Maestosi giornalista e artista.

Il libro propone una riflessione a “più voci” sullo stato dell’arte nell’inedito momento storico, sui mutamenti e sviluppi che si aprono nel nuovo contesto socioeconomico e culturale anche alla luce della pandemia. Un’indagine che coinvolge studiosi ed esperti di varie discipline – Tiziana Caroselli, Tiziana D’Acchille, Giorgio de Finis, Vladimiro Giacché, Roberto Gramiccia, Giulio Latini, Carla Mazzoni, Alberto Olivetti, Pierluigi Parisi, Gabriele Simongini – interpreti delle nuove fenomenologie e le generazioni under Trenta come protagoniste di un diverso orientamento e sguardo verso il futuro attraverso una serie di interviste a giovani di diversa formazione. In chiusura la conversazione con Ennio Calabria, Danilo Maestosi e le curatrici. Un confronto che pone l’accento sull’arte intesa come salvaguardia dell’umano, dell’identità della specie e dell’ambiente. Riflettere e comprendere ciò che sta accadendo è un atto urgente e responsabile di cui il libro vuole essere testimonianza.

Per queste ragioni, già da tempo le curatrici condividono e portano avanti una riflessione sulla centralità necessaria dell’arte. Nell’introduzione affermano: «Stiamo vivendo oggi un cambio di paradigma, sotto ogni punto di vista. La nostra percezione della realtà e la nostra vita si sono modificate a causa dell’aumentata accelerazione del tempo, dello spostamento relazionale dalla realtà al virtuale, dell’invasività tecnologica, della specializzazione proliferante che ha prodotto una visione parcellizzata della vita e dell’uomo, di una soggettività che è diventata egotismo in una società la cui tendenza imperante per “convenienza” è il “riduzionismo” e non la complessità. Allora, se l’arte “cura” in quanto è in grado di captare i sintomi psicofisici del disagio profondo del vivere dell’essere, il Sistema invece sterilizza il potere taumaturgico e conoscitivo dell’arte, superficializzando e smaterializzando i suoi processi. Se da una parte la nostra epoca sembra andare inevitabilmente verso un futuro disumano, dall’altra sarà proprio quel senso dell’umano, oggi smarrito, che consentirà di virare verso un futuro dove progresso e evoluzione potranno incontrarsi. Se da un lato l’uomo ha perso la sua centralità, dall’altro un progresso tecnologico senza etica ha determinato da tempo un’emergenza climatica e ambientale, oggi pandemica. […] L’arte, che è in sé espressione del mutare della natura, dell’uomo e del suo rapporto con il mondo, non può che essere al centro delle problematiche affrontate in questo libro, dove emergono domande, dubbi, consapevolezze, preoccupazioni, speranze…».