“Lo stupore e la luce” inondano Milano

MILANO

GALLERIE D’ITALIA-PIAZZA SCALA

Dal 25 novembre 2016 al 5 marzo 2017

a cura di Bożena Anna Kowalczyk

 

Bellotto e Canaletto. Lo stupore e la luce, il primo progetto espositivo che Milano dedica al genio pittorico e all’intelligenza creativa di due artisti di spicco del Settecento europeo: Antonio Canal, detto “il Canaletto” (Venezia 1697-1768) e suo nipote Bernardo Bellotto (Venezia 1722 – Varsavia 1780).

“La nuova esposizione nelle Gallerie di Piazza Scala, che vede protagoniste le splendide vedute di Canaletto e Bellotto, si inscrive nella continuità delle grandi mostre che abbiamo realizzato nella nostra sede museale a Milano, dopo la “Grande Guerra”, “Hayez” e “Restituzioni”, per citare solo quelle dell’ultimo biennio”, afferma Giovanni Bazoli, Presidente Emerito di Intesa Sanpaolo. “Grazie ai prestiti di musei e collezionisti di tutto il mondo, porteremo in città le opere dei massimi interpreti del vedutismo, per ripercorrere, in uno straordinario spettacolo en plein air, una delle stagioni più luminose della pittura italiana ed europea. Questa mostra, dedicata a un genere che pose Venezia e l’Italia al centro della scena artistica internazionale, conferma l’impegno della Banca a valorizzare – accanto alle collezioni di proprietà – la grande storia culturale e l’arte del nostro Paese, secondo gli obiettivi che ci siamo proposti con Progetto Cultura.”

Curata da Bożena Anna Kowalczyk, l’esposizione è organizzata da Intesa Sanpaolo in partnership con alcuni tra i più importanti musei europei che conservano le opere dei due artisti: la Gemäldegalerie Alte Meister di Dresda, lo Zamek Kròlewski (Castello Reale) di Varsavia nonché il Castello Sforzesco di Milano. La mostra, realizzata con il coordinamento di Gianfranco Brunelli, si avvale della collaborazione con prestigiose collezioni private e musei pubblici nazionali e internazionali: la Pinacoteca di Brera, il Museo di Capodimonte, il Museo Correr di Venezia, solo per citarne alcuni a livello nazionale, The Royal Collection, capofila tra i prestatori inglesi (da cui arrivano opere mai esposte prima in Italia) e molti istituti europei e non, quali il Museo Thyssen Bornemisza di Madrid, l’Hermitage di San Pietroburgo, The Metropolitan Museum of Art di New York, The J. Paul Getty Museum di Los Angeles, The National Gallery of Victoria di Melbourne.

Con circa 100 opere, tra dipinti, disegni e incisioni, un terzo delle quali mai prima d’oggi esposto in Italia, il percorso espositivo intende illustrare uno dei più affascinanti episodi della pittura europea, il vedutismo veneziano, attraverso l’opera dei due artisti che, legati da vincolo di sangue (Canaletto e Bellotto erano rispettivamente zio e nipote), seppero trasformare questo peculiare genere nella corrente d’avanguardia che tanto caratterizzò il Settecento.

Mentre Canaletto si impose sul teatro europeo grazie ai particolari procedimenti compositivi, risultato del razionalismo di matrice illuminista e delle più moderne ricerche sull’ottica (sarà in mostra anche la “camera ottica” che egli mise a punto e utilizzò per le sue creazioni), l’altro, Bellotto, ne comprese i segreti della tecnica per poi sviluppare secondo una personale chiave interpretativa il proprio originale contributo.

Il confronto tra le loro soluzioni pittoriche offre l’occasione per cogliere un eloquente panorama sulla colta Europa del tempo e sulla sua classe dirigente, che fece a gara per commissionare i dipinti ai due grandi veneziani: il viaggio artistico parte da Venezia per toccare Roma e Firenze, Verona, Torino, Milano e il suo territorio, con Vaprio e Gazzada – dove Bellotto mette a frutto l’insegnamento di Canaletto nelle sue vedute e paesaggi di stupefacente modernità – e prosegue quindi alla volta dell’Europa, con i ritratti di Londra, Dresda, Varsavia o Wilanòw, fino a raggiungere luoghi fantastici e immaginari, immortalati nei memorabili “capricci”.

Inoltre la recente riscoperta dell’inventario della casa di Bellotto a Dresda, distrutta dal bombardamento prussiano del 1760, ha permesso di conoscere la biblioteca gettando una nuova luce sulla personalità e l’indipendenza intellettuale dell’artista, sulle sue passioni, la letteratura, il teatro, il collezionismo. L’eccezionale documento (cui viene dedicato un saggio nel catalogo) è esposto assieme a una selezione dei libri più sorprendenti che appartenevano alla sua ampia biblioteca, la più straordinaria tra quelle finora note formate da un artista.

Il catalogo della mostra, realizzato da Silvana Editoriale, contiene saggi su ambedue gli artisti e la loro opera, presenta la nuova ricerca storica e archivistica e illustra i risultati delle analisi tecniche più innovative che hanno permesso di confrontare per la prima volta in modo esaustivo i dipinti e i disegni dei due artisti.

“La mostra su Bellotto e Canaletto allestita alle Gallerie d’Italia, come quella su Hayez dello scorso anno”, – ha dichiarato il sindaco di Milano Giuseppe Sala – “ha un tocco di originalità in più. Non è la solita rassegna: oltre che garantire un’emozione imperdibile attraverso i capolavori esposti è una lezione di metodo, della capacità di Milano di collaborare con le città d’arte, a livello nazionale e internazionale. Aprire sempre di più Milano al mondo è la sfida in cui siamo impegnati. La città sta vivendo una stagione di grande vitalità e attrattività che vede la cultura protagonista. Ora si tratta di proseguire, di mantenere alto l’appeal di Milano. Per questo, chiediamo a tutte le istituzioni culturali di lavorare insieme”.

 

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