“LO RE” di NICOLA ROTIROTI

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ROSSO20SETTE ARTE CONTEMPORANEA

Dal 6 maggio al 10 giugno 2016

La personale di Nicola Rotiroti segna il passaggio a un nuovo ciclo pittorico a sei anni di distanza dall’ultima. Dallo spazio riempito d’acqua, di volti e corpi liquefatti, lo spazio ora si fa carne e vertigine, rispecchiandosi nelle architetture delle chiese barocche di Roma. San Francesco a Ripa, Santa Maria delle Vittorie, Sant’Ignazio sono i luoghi visitati in un itinerario suggerito dallo scrittore Francesco Mandica (autore di File urbani, RadioTre) da cui parte la costruzione del nuovo immaginario del pittore che ne ha delineato struttura, volte e prospettive, per poi distorcerle e deformarle con graffi e stilettate in grafica digitale. Le immagini così ottenute hanno avuto la funzione di promemoria, echi da riportare sulla tela e costituire la base su cui lavorare a ulteriori deformazioni.

Le linee già di per sé distorte e dotate di peso delle architetture barocche sono il vizio di forma da cui trarre ispirazione per la ricerca di pesi e di negazioni che vengono indagati nei contrasti tra caldo e freddo, leggero e statico. Con la luce piatta della foglia d’oro dialogano sia le bicromie della serie in bianco e nero, sia i colori carnosi e vascolarizzati della grande tela centrale, in queste dieci opere che «mettono in scena una saturazione ed esplicitano un gorgo visivo, attraverso il quale noi discendiamo nella pittura in cui tutto ritorna emblema, metafora» e stabiliamo nuovi legami tra il presente e l’invisibile, l’accoglienza e il rifiuto.Il titolo di questa mostra è per l’artista il richiamo a un fatto privato, vero pro memoria di una privazione, ma diventa per i fruitori il riflesso di passate magnificenze e sontuosità.

Catalogo in galleria a cura di Paolo Aita Edizioni P.S. con un romanzo breve dal titolo:”1,1,3 stella” scritto da Nicola Rotiroti e Giulio De Martin, introduzione di Francesco Mandica.

Nicola Rotiroti, italofrancese, nasce il 24 giugno 1973 a Catanzaro, dopo l’Accademia a Catanzaro si forma come pittore con maestri come Salvatore Brancato e Luigi Magli. Vive a Roma e sceglie di fare della periferia Est della città luogo di lavoro e di sperimentazione. Nel 2006 fonda lo “Studio 54”, un laboratorio nel quartiere di Tor Pignattara, negli anni divenuto per numerosi artisti luogo di esperienze e di confronto sulle proprie ricerche. Nel 2014 apre insieme ad altri tre artisti “Spazio Y”, un centro espositivo non convenzionale al Quadraro vecchio, basato sulla reciprocità dialettica tra artisti, curatori e addetti ai lavori del mondo dell’arte e della cultura. Dal 2004 la sua poetica visuale è concentrata soprattutto nella produzione pittorica ispirata da ritratti fotografici di tutte le persone che appartengono alla sua vita – dai familiari agli amici – scattati sott’acqua, in apnea. Un’esperienza visiva volta, prima di tutto, a cogliere l’esistenza nuda dell’immagine “amniotica”. Attualmente la ricerca di Nicola Rotiroti porta lo stato apnoico in superficie, percettivamente trasformato, abbandonando il referente fotografico e formando, attraverso la distorsione prospettica, un nuovo immaginario privato. Nicola Rotiroti ha realizzato diverse mostre personali e collettive, una sua opera è stata selezionata per il rinnovo della collezione della Farnesina, ha partecipato alla 54ma edizione della Biennale di Venezia.

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