DANIELA PEREGO – Arrivederci

 

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Hidalgoarte è lieta di annunciare la personale di Daniela Perego  che ha inaugurato il  2 febbraio al Macro di via Nizza. Il catalogo, edito da Palombi editore, è stato realizzato con il sostegno dell’Associazione Culturale Hidalgo.

ROMA

MACRO VIA NIZZA

Dal 2 febbraio  26 marzo 2017

a cura di Micol di Veroli

Catalogo Palombi Editori, col sostegno di Hidalgo

Giovedì 2 febbraio sarà inaugurata negli spazi del MACRO la mostra personale dell’artista Daniela Perego, Arrivederci, a cura di Micol Di Veroli, dedicata ai suoi più recenti lavori.

L’esposizione è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con il Castello di Rivara – Centro d’Arte Contemporanea.

La ricerca artistica di Daniela Perego è da sempre impegnata nell’esplorare i delicati organismi che costituiscono la memoria collettiva e le relazioni interpersonali, intese nei diversi intrecci con il tempo, corpo e affettività, ponendo lo spettatore in bilico su un sottile filo tra percepito e immaginato. L’indagine stessa della realtà passa attraverso la messa in discussione della visione, dunque della significazione e della comunicazione. Partendo da esperienze e vissuti personali e sfruttando le molteplici possibilità dei media artistici, l’artista si confronta di continuo con le diverse manifestazioni della contingenza sino a raggiungerne l’essenza e trascenderla.

Nelle installazioni site-specific esposte in questa occasione ricorre il tema della memoria, motivo centrale nella poetica dell’artista, qui proposto in una diversa declinazione: come suggerisce lo stesso titolo della mostra, Arrivederci, Daniela Perego annuncia l’evolversi del sentire e di una volontà nuova, volta a dar voce a un tempo emotivo personale ora differente, seppur ancora in divenire. Le opere richiamano momenti diversi nell’elaborazione di esperienze personali legate a un confronto aperto con la separazione, che implica per sua stessa natura l’assenza dell’uno di fronte alla persistenza dell’esistere e della presenza dell’altro.

Segno comune delle opere in mostra è la margherita, elemento floreale che invade lo spazio e se ne impossessa, creando un monumento che, come sottolinea la stessa artista, vuole essere “omaggio alla vita”. Questa ripetizione di elementi manifesta l’incessante riproporsi dell’istante, finché ogni elemento floreale ritratto raggiunge il senso dell’eternità: in questo modo ogni alienazione, commiato e abbandono diviene un processo che si rovescia in una riappropriazione del proprio sé o di ciò che è stato.

Nelle quattro installazioni esposte le margherite appaiono sotto diverse forme, fotografate, seccate, cucite, ciascuna in riferimento a un momento di diversa natura, poiché molteplici sono le risposte al vuoto della separazione e molteplici le esperienze del ricordo e della memoria, come fossero fili immaginari che si cerca di intrecciare di fronte alla perdita e che ribadiscono la consapevolezza della propria presenza.

La ricerca di Daniela Perego interroga il pubblico, coinvolgendo il vissuto di ciascuno e cercando al tempo stesso di attivare un campo emotivo condiviso. Le quattro opere installate in un unico ambiente sono manifestazioni di momenti cristallizzati nella memoria, che formano il tempo della coscienza, misurabile solo attraverso le emozioni che si sprigionano nell’interiorità del fruitore, in un tentativo di rendere il tempo reversibile.

La mostra è accompagnata dal catalogo edito da Palombi Editori realizzato grazie al contributo di Hidalgo Arte, Associazione Culturale per la promozione delle Arti Visive.

 

Note biografiche

Daniela Perego (Firenze, 1961) vive e lavora tra Roma e Viterbo. A partire dagli anni ’90 espone in mostre collettive e personali presso gallerie e spazi istituzionali, sia in Italia che all’estero. Ha partecipato a importanti festival e biennali d’arte. Più recentemente le sue opere sono state esposte al Castello di Rivara (Torino 2015), alla Galerie Sponte (Parigi 2014), al Museo de Arte Contemporàneo (Buenos Aires 2014), al National Centre for Contemporary Arts (Mosca 2016), al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci (Prato 2011), alla Macy Gallery (New York 2009), al 60° Festival di Locarno (2007) e al Castello Colonna di Genazzano (2007).

 

http://www.museomacro.org/

 

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