Arte da Macello

ROMA

MAAM, museo dell’altro e dell’altrove di Metropoliz

27 gennaio 2018

A cura di ignorarte.com

L’installazione “Arte da macello” rappresenta la trasposizione artistico-concettuale del funzionalismo del luogo che la accoglie. Dall’oggettività della “carne da macello” al raffinato abbaglio dell’astrazione proposta proprio con “arte da macello”, un effetto artistico che fa da specchio rispetto alla cornice contestuale da cui viene ospitato. Si tratta, quindi, di un processo di metamorfosi fisica ed immutabilità speculativa che afferisce non solo alla location specifica che abbraccia l’opera all’interno dello spazio del museo MAAM, ma anche all’intera concezione del museo in sé nella sua totalità, un luogo concepito come contenitore di significati sociali, artistici ed antropologici, una vera e propria opera museale collettiva realizzata da una pluralità di energie, idee ed esperienze espanse. L’installazione è, quindi, una trasfigurazione seriale e tridimensionale di anime, carni ed identità artistiche; un macinato di tessuti differenti. L’input nasce da una scelta curatoriale volta all’eterogeneità ed alla sperimentazione, mettendo in gioco anche artisti storicamente impegnati in discipline diverse. Trasfigurazione, serialità, identità ben definite, un atto di provocazione nei confronti dei sistemi nonché dello stesso sistema dell’arte contemporanea. Mangiamo le nostre sofferenze e ricerchiamo i luoghi del dolore come simboli di protezione e consolazione, e poi ci cibiamo dell’arte e delle sue irriverenze. L’operazione è dissacrante e prosegue oltre la macellazione della carne come fattore di sfida spirituale contro la liberazione e l’illuminazione; la nostra luce emerge ove esiste consapevolezza e chiarezza dei messaggi … che siano audaci, rivolti a tutti, trasparenti anche se potenzialmente tormentati. Siamo in un territorio di provincia per l’uomo, ma l’arte contemporanea non è solo disagio e disperazione, è anche visione ed interpretazione del reale e delle sue vie di fuga. Gli artisti partecipanti, valorosi ed intrepidi, hanno singolarmente interpretato il senso dell’operazione artistica fedeli ai propri linguaggi, alle proprie tecniche ed ai propri percorsi concettuali, così da convergere verso un concreto e materico itinerario comune.

Artisti partecipanti:
Caterina Arena; Monica Argentino; Daniela Chionna; Daniela Cannarozzo; Giulia Del Papa; Adelaide Fontana; Caterina Genta; Vera Gjermundsen; Joollook; Pietro Mancini; Roberta Maola; Mattia Morelli; Nove; Selene Porcaro; Nunzio Pino; Loredana Raciti; Fabrizia Ranelletti; Alfonso Siracusa; Daisy Triolo; Monica Verdiani; Donatella Vici.

Dopo la presentazione delle opere, le stesse verranno raccontate dagli artisti attraverso il linguaggio della performance art. Ad esibirsi: Caterina Arena/Daniela Cannarozzo; Monica Argentino (Alicemoon); Adelaide Fontana/Annalisa Bertella; Pietro Mancini; Fabrizia Ranelletti; Donatella Vici.

 

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